venerdì 30 gennaio 2009
Olimpiadi delle Scienze Naturali 2009
Settima edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali. L'iniziativa è rivolta a tutti gli indirizzi della scuola secondaria superiore. E' possibile aderire alle olimpiadi entro il 28 febbraio 2009
Per l'anno scolastico 2008/09 l'ANISN, Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali, organizza la settima edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali. L'iniziativa, rivolta a tutti gli indirizzi della scuola secondaria superiore, è patrocinata dal MPI, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, e lo scorso anno ha visto la partecipazione più di 400 scuole superiori distribuite sull'intero territorio nazionale.
Le Olimpiadi delle Scienze Naturali perseguono i seguenti obiettivi:
fornire agli studenti un'opportunità per verificare le loro inclinazioni e attitudini per lo studio e la comprensione dei fenomeni e dei processi naturali;
(continua alla U.R.L. http://www.scuolaer.it//notizie/Concorsi/2009_7.aspx )
giovedì 29 gennaio 2009
EDUCITY
EDUCITY cerca per te solo in siti approvati da un team di professori delle scuole italiane. La ricerca è subito mirata. Il motore di Google Co-Op trova e ordina i risultati. Ricerche scolastiche per la scuola e gli studenti.
http://www.educity.it/
mercoledì 28 gennaio 2009
Installare Ubuntu sulla pen drive (e averlo sempre con se!)
Utilizzare le distribuzioni Linux in modalita live è ormai una pratica diffusa (gli stessi cd di installazione delle principali distribuzioni sono al contempo distribuzioni live).
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, con LiveCD (detto anche Live CD o LiveDistro) indichiamo una distribuzione di un sistema operativo in grado di essere avviato ed eseguito senza richiedere l’installazione su hard disk. Di solito vengono utilizzati come supporto di memorizzazione i CD (LiveCD) e i DVD (LiveDVD) ma è possibile utilizzare anche altri tipi di supporto.
Il supporto che personalmente preferico è la pen drive. E’ piccola e leggera, può contenere molti più dati di un normale cd, è molteloce dei supporti ottici (cd/dvd) e in più permette la scrittura. Quest’ultimo aspetto è molto importante poichè grazie ad esso possiamo non solo salvare i dati che creiamo/scarichiamo, ma anche salvare le impostazioni del sistema operativo prima di chiudere, in maniera tale da ritrovarci sempre l’ambiente che abbiamo lasciato la volta precedente.
Se in passato creare una distribuzione live su usb poteva essere una procedura macchinosa, adesso, grazie alla piccola utilityche vado a presentare, è di una semplicità disarmante.
L’utility in questione si chiama UNetbootin ed è avviabile sia da Windows che da Linux. Automatizza tutti i processi necessari alla creazione della distribuzione Live, e può essere utilizzata per installare sulla pen drive tutte le principali distribuzioni Linux.
Tutto quello che dobbiamo fare è scaricare la iso della distribuzione che ci interessa (purchè sia un live cd), avviarla e selezionare dalla comoda interfaccia grafica il percorso della iso scaricata e la pen drive di destinazione. Al resto pensa tutto lei!
Vi assicuro che una volta provata questa soluzione resterete impressionati dalla moltitudine di utilizzi che ne potrete fare!
(continua alla U.R.L. http://www.linuxfeed.org/linux/installare-ubuntu-sulla-pen-drive-e-averlo-sempre-con-se.html )
lunedì 26 gennaio 2009
Unione europea e cittadinanza
La Commissione lancia un concorso destinato a tutti i giovani nell'Unione europea
"Unione europea e cittadinanza" è il titolo di un concorso bandito quest'oggi, 28 novembre 2008, da Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione europea responsabile in materia di giustizia, libertà e sicurezza. Gli studenti delle scuole d'arte e di grafica che abbiano almeno 16 anni e siano cittadini dell'Unione europea o vi risiedano sono invitati a creare un fumetto di una sola pagina, senza parole, che illustri il concetto di partecipazione alla vita sociale nell'Unione europea. L'obiettivo del concorso è permettere a tutti questi giovani di esprimersi sulla propria esperienza di vita civica nell'Unione europea.
continua alla U.R.L (. http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/giustizia_liberta/eucitinzenship_competition_it.htm )
domenica 25 gennaio 2009
HHOTT, Navigare sicuri
Hhott è un plugin per Internet Explorer che permette in completa sicurezza grazie alla sua funzionalità di verificare ogni link presente in una pagina avvertendoci nel caso in cui si tratti di un indirizzo maligno. Se vedrete un simbolo verde, il link sarà sicuro, se sarà rosso il link sarà maligno; nel caso in cui sia grigio, il programma non ha sufficienti informazioni a riguardo.
(continua a leggere alla U.R.L. http://www.pcrevenge.org/?p=2946#more-2946 )
giovedì 22 gennaio 2009
L'orrore della Shoah sul web on line 600 testimonianze
Un sito curato da decine di storici e ricercatori delle università berlinesi
Un'iniziativa appoggiata dai governi di Schroeder prima e di Merkel poi
Racconti di sopravvissuti a disposizione di studiosi, scuole, giornalisti
dal corrispondente ANDREA TARQUINI.
BERLINO - La tragedia e le inenarrabili sofferenze dei forzati di Hitler rivive su internet con 600 interviste-testimonianza e racconti in diretta, grazie a un team di storici tedeschi. Da oggi è aperto, operativo, e funziona gratis per ricercatori, storici, professori e scuole, giornalisti, il sito http://www.zwangsarbeit-archiv.de/ . E' un'iniziativa eccezionale che un team di decine di storici e ricercatori delle università berlinesi, appoggiati attivamente prima dal governo di Gerard Schroeder prima e da quello di Angela Merkel poi, hanno realizzato e mettono ora a disposizione della Memoria del mondo.
Circa 600 sono le testimonianze raccolte nel link. L'utente le può chiamare: alcune sono audio e video insieme, altre solo audio. I sopravvissuti raccontano quegli anni terribili in cui furono strappati alla loro terra e ai loro cari, deportati nei territori occupati dal 'Reich millenario', e costretti a lavorare in condizioni bestiali, malnutriti, maltrattati, e spesso percossi e torturati ogni giorno dagli aguzzini hitleriani. 341 uomini e 249 donne sono i sopravvissuti che i team dei ricercatori tedeschi sono riusciti a trovare sparsi per il mondo: la maggior parte attualmente vive in Russia, Ucraina o Polonia, o negli Usa, o in Israele, altri in Europa occidentale. Un terzo almeno degli intervistati sono ebrei, altri gitani, altri erano solo cittadini dei paesi occupati sospettati di simpatie per la resistenza o giudicati abbastanza giovani e forti da essere abili al lavoro.
(continua alla U.R.L. http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/shoah-2009/shoah-2009/shoah-2009.html?rss )
mercoledì 21 gennaio 2009
martedì 20 gennaio 2009
Benvenuti in vbscuola
Progetti e risorse per l'uso attivo del computer a scuola
vbscuola.it si rivolge ad insegnanti e genitori interessati all'uso attivo delle nuove tecnologie nell'educazione.
E' uno strumento per lo scambio di esperienze e materiali didattici senza fini commerciali, nello spirito di cooperazione scolastica propugnato dall'educatore francese C. Fréinet (1896-1966).
Alla data odierna il sito presenta 472 softwares, ripartiti in 44 pagine o sezioni tematiche.
Clicca una sezione nel menu a sinistra, oppure effettua una ricerca, o vai alla pagina delle novità.
( continua alla U.R.L. http://www.vbscuola.it/ )
lunedì 19 gennaio 2009
2011 l'Italia compie 150 anni.
Esperienza Italia: un evento che guarda al futuro
Si svolgerà a Torino dal 17 marzo al 20 novembre del 2011 e sarà rivolto non solo agli italiani ma agli appassionati dell’Italia di tutto il mondo. Un programma straordinario di attività culturali, sportive e di intrattenimento dedicate all’Italia, alle sue eccellenze riconosciute e ai suoi valori inediti. Un’esperienza coinvolgente ed emozionante dell’Italia, pensata come un modo nuovo per capire a fondo il paese in cui viviamo e per costruire insieme una nuova identità italiana per il futuro.
(continua alla U.R.L. http://www.italia150.it/?language=it )
Premio Europeo "Sviluppo per i Giovani 2008/2009"
Il tema centrale dell'edizione 2008 è l'Africa - lo Sviluppo Umano. Studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni possono inviare un poster o un video su uno dei seguenti argomenti: "pari opportunità", "ragazzi e gioventù" o "diversità culturale". Scadenza per l'invio dei contributi 31 Maggio 2009.
E' stata ufficialmente aperta la nuova edizione del Premio Europeo per i Giovani 2008/2009.
Studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni possono inviare un poster o un video su uno dei seguenti argomenti: "pari opportunità", "ragazzi e gioventù" o "diversità culturale".
Il concorso è aperto a tutti i 27 Stati membri. Tutti i 27 vincitori andranno in Africa per un viaggio di cinque giorni, dove visiteranno dei progetti di cooperazione e potrannoosservare dall'interno come funziona il lavoro per lo sviluppo. Gli insegnanti che hanno supervisionato gli studenti saranno ugualmenteinvitati a prendere parte al viaggio. I 27 secondi classificati non perderanno nulla. Saranno infatti invitati
Continua alla U.R.L. ( http://www.scuolaer.it//notizie/Concorsi/premio_europeo_sviluppo_giovani_2008_2009.aspx )
domenica 18 gennaio 2009
So.Di.Linux
So.Di.Linux for all è stato realizzato da ITD-CNR in collaborazione con AICA e contiene una selezione di 137 software didattici e alcune applicazioni standard della distribuzione GNU/LINUX Ubuntu.
(continua alla U.R.L. http://sodilinux.itd.cnr.it/ )
* L’ Ente Nazionale Protezione Animali intende rivolgersi ai bambini delle scuole elementari, in particolare delle classi III, IV e V, fornendo gli strumenti per una verifica del rapporto uomo animale.
* La difesa dell’animale responsabilizza il bambino estendendo il suo orizzonte culturale e rendendolo aperto al diverso da sé. I vantaggi formativi nella direzione del rispetto della vita e della prevenzione del disagio sono dimostrati dagli ultimi sviluppi in campo socio-antropologico.
(continua alla U.R.L. http://www.enpa.it/it/iniziative/delfini/ )
sabato 17 gennaio 2009
Certificazioni: Servizio UNI 11034
Che cos'è
La norma UNI 11034 “Servizi all’infanzia. Requisiti del servizio” si pone quale strumento di garanzia in merito all’affidabilità e alla sicurezza del luogo in cui molti figli piccoli trascorrono il proprio tempo, infatti permette di ottenere un riscontro oggettivo circa la bontà del servizio e della struttura deputata al servizio all’infanzia.
La norma Uni 11034 "Servizi all'infanzia" è nata per i:
* servizi alla prima infanzia (fino a tre anni)
* servizi alla prima infanzia strutturalmente con servizi educativi rivolti anche alla fascia di età 3-6 anni
* servizi educativi progettati per la fascia di età 0-6 anni quali i centri infanzia, pubblici e privati
Ai fini della norma si applica la seguente classificazione tipologica:
* nidi d'infanzia
* servizi integrativi ai nidi d'infanzia, comunque denominati, quali ad esempio:
- centri per bambini e genitori
- centri/spazi gioco
- centri d'infanzia
* servizi educativi territoriali
(continua lla U.R.L. http://www.csqa.it/certificazioni/index.php?f_id=135&f_l1=2 )
Ubuntu un giro panoramico veloce
Provare Ubuntu direttamente da CD (modalità Live)
http://www.istitutomajorana.it/index.php?option=com_content&task=view&id=370&Itemid=33Linux
Buoni esempi
La scuola per risparmiare milioni di euro.
Sono il prof. Antonio Cantaro, docente presso l'Istituto Superiore Statale Majorana di Gela. Gradirei comunicarVi che abbiamo iniziato la "battaglia" per la diffusione di Linux (Ubuntu in particolare), a Gela (CL) e contiamo di espandere la cosa, gradualmente, all'intera regione Sicilia.
Il nostro progetto prevede la creazione di cinque squadre composte da un docente e due alunni cadauna, che diffonderanno il software libero nel territorio, iniziando dalle scuole per poi passare alla pubblica amministrazione.
In primis abbiamo iniziato noi stessi con la realizzazione di una delle poche (se non la prima) aule multimediali completamente funzionante con software libero (Ubuntu 7.10), nel meridione d'Italia. Questa scelta ci ha consentito di raddoppiare le postazioni macchine a parità di costo. Vi invito a visitare il nostro sito ove è possibile trovare i dettagli di questa iniziativa:
http://www.istitutomajorana.it
Quasi l'intera home è dedicata al software libero e gratuito. Il sito,nato da un mese e mezzo, ha già ottenuto un lusinghiero sussesso (oltre 41.000 visitatori ed oltre 260.000 pagine viste). Nel primo articolo "Il mondo parla di noi", alla sezione "Mass Media e Stampa parlano di NOI" sono riportati diversi articoli e servizi riguardanti l'iniziativa sull'open source. Nel secondo articolo "Linux e Compagni-Tutto gratis" si parla del nostro progetto mirante alla diffusione di Linux. Come sempre accade, sono proprio i "vertici" ad ignorare le buone cose (provveditore, sovrintendente, ministro).
Mi auguro che la nostra iniziativa possa essere di sprone a quanti, ancora indecisi o non a conoscenza di Ubuntu, continuano a sperperare pubblico denaro inutilmente. Certo della Vostra, attenzione, ringrazio anticipatamente per la diffusione che vorrete dare a questo progetto. Gradita una Vostra risposta. Distinti saluti. Ing. Antonio Cantaro.
Chiedo a tutti di pubblicizzare con ogni mezzo questa iniziativa, cerchiamo di dare la vista ai ciechi. Grazie.
http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,166966.0.html
Sono il prof. Antonio Cantaro, docente presso l'Istituto Superiore Statale Majorana di Gela. Gradirei comunicarVi che abbiamo iniziato la "battaglia" per la diffusione di Linux (Ubuntu in particolare), a Gela (CL) e contiamo di espandere la cosa, gradualmente, all'intera regione Sicilia.
Il nostro progetto prevede la creazione di cinque squadre composte da un docente e due alunni cadauna, che diffonderanno il software libero nel territorio, iniziando dalle scuole per poi passare alla pubblica amministrazione.
In primis abbiamo iniziato noi stessi con la realizzazione di una delle poche (se non la prima) aule multimediali completamente funzionante con software libero (Ubuntu 7.10), nel meridione d'Italia. Questa scelta ci ha consentito di raddoppiare le postazioni macchine a parità di costo. Vi invito a visitare il nostro sito ove è possibile trovare i dettagli di questa iniziativa:
http://www.istitutomajorana.it
Quasi l'intera home è dedicata al software libero e gratuito. Il sito,nato da un mese e mezzo, ha già ottenuto un lusinghiero sussesso (oltre 41.000 visitatori ed oltre 260.000 pagine viste). Nel primo articolo "Il mondo parla di noi", alla sezione "Mass Media e Stampa parlano di NOI" sono riportati diversi articoli e servizi riguardanti l'iniziativa sull'open source. Nel secondo articolo "Linux e Compagni-Tutto gratis" si parla del nostro progetto mirante alla diffusione di Linux. Come sempre accade, sono proprio i "vertici" ad ignorare le buone cose (provveditore, sovrintendente, ministro).
Mi auguro che la nostra iniziativa possa essere di sprone a quanti, ancora indecisi o non a conoscenza di Ubuntu, continuano a sperperare pubblico denaro inutilmente. Certo della Vostra, attenzione, ringrazio anticipatamente per la diffusione che vorrete dare a questo progetto. Gradita una Vostra risposta. Distinti saluti. Ing. Antonio Cantaro.
Chiedo a tutti di pubblicizzare con ogni mezzo questa iniziativa, cerchiamo di dare la vista ai ciechi. Grazie.
http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,166966.0.html
venerdì 16 gennaio 2009
Scuola, la circolare sulle iscrizioni per l'anno 2009/2010
Scuola, il ministro Gelmini firma la circolare sulle iscrizioni al prossimo anno. Le famiglie e i ragazzi hanno tempo fino al 28 febbraio.
> Il servizio dal Tg delle 8:00 del 15 gennaio
> Leggi cosa prevede la circolare del ministero
> Guarda il video integrale della conferenza stampa del 7 novembre 2008 del ministro Gelmini
> Partecipa al sondaggio: dal maestro unico al tempo pieno, sono quattro le opzioni al momento dell'iscrizione dei nuovi alunni alla scuola primaria. Quale sceglieresti?
http://www.rai.it/dl/tg1/speciali/ContentItem-bc660c0c-6bba-48cb-bb06-003554bb4f82.html
Iscrizioni a scuola, arrivano le istruzioni di SALVO INTRAVAIA
Scadenza il 28 febbraio, ecco le indicazioni su orari e fasce d'età
Tutte le indicazioni sul sito del ministero
ROMA - Ecco la circolare sulle iscrizioni a scuola. Il ministero dell'Istruzione l'ha pubblicata sul proprio sito pochi minuti fa, contestualmente al decreto per attribuire le insufficienze in condotta ai ragazzini della scuola media. Dopo le polemiche di questi giorni e le vivaci proteste dei sindacati che hanno denunciato lo "stato confusionale" della scuola, dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie hanno a disposizione due provvedimenti che consentono le iscrizioni all'anno scolastico 2009/2010 e la valutazione del primo quadrimestre con il ripristino dei voti in decimi all'elementare e alla media.
(continua alla U.R.L
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/scuola-iscrizioni/scuola-iscrizioni.html?rss )
Analisi comparativa dei D.L. in discussione presso la Commissione VII della Camera sugli OO.CC. della scuola
A cura di Cinzia Olivieri e.mail: < cinzoli@alice.it > < cinflemi@yahoo.it >
U.R.L. ( http://www.edscuola.com/archivio/famiglie/famsportello.html )
giovedì 15 gennaio 2009
Premio Europeo "Sviluppo per i Giovani 2008/2009"
Il tema centrale dell'edizione 2008 è l'Africa - lo Sviluppo Umano. Studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni possono inviare un poster o un video su uno dei seguenti argomenti: "pari opportunità", "ragazzi e gioventù" o "diversità culturale". Scadenza per l'invio dei contributi 31 Maggio 2009.
E' stata ufficialmente aperta la nuova edizione del Premio Europeo per i Giovani 2008/2009.
Studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni possono inviare un poster o un video su uno dei seguenti argomenti: "pari opportunità", "ragazzi e gioventù" o "diversità culturale".
Il concorso è aperto a tutti i 27 Stati membri. Tutti i 27 vincitori andranno in Africa per un viaggio di cinque giorni, dove visiteranno dei progetti di cooperazione e potrannoosservare dall'interno come funziona il lavoro per lo sviluppo. Gli insegnanti che hanno supervisionato gli studenti saranno ugualmenteinvitati a prendere parte al viaggio. I 27 secondi classificati non perderanno nulla. Saranno infattiinvitati a partecipare ad una cerimonia di premiazione con i loro insegnanti e i vincitori.
In questo modo si darà la possibilità ai vincitori di scambiare i propri punti di vista e le proprie esperienze tra di loro contribuendo enormemente ad accrescere la consapevolezza sulle questioni legate allo sviluppo, dando vita a una proficua discussione sul futuro della cooperazione per lo sviluppo in Europa. I giovani capiranno meglio la situazione dell'Africa e quel che possono fare; si renderanno conto che la politica per lo sviluppo non riguarda solo le persone più povere in paesi lontani, ma riguarda tutti.
Per partecipare i concorrenti devono inviare:
• un breve messaggio che dovrà accompagnare l'opera artistica, e.s. un sottotitolo per un poster e non deve superare i 100 caratteri, qualsiasi sia la lingua scelta.
• un' opera artistica nella forma di un poster o di un video. Il poster deve avere un formato massimo di A3. Se inviato online, la dimensione massima del file è 5 MB. I file ammessi sono JPG, GIF e PDF. La parte visiva può essere un disegno, una pittura, un collage, ecc. Il video deve essere una breve espressione audiovisiva accompagnata da un messaggio breve e chiaro e non deve superare i 3 minuti di lunghezza.
Il tema centrale dell'edizione 2008 è l'Africa - lo Sviluppo Umano.
Ci sono tre tematiche per le opere: pari opportunità, bambini e ragazzi o diversità culturale. Gli studenti possono sceglierne uno o più di uno. I dati della scuola e il messaggio devono essere inviati utilizzando il modulo disponibile sul sito web. Le opere
possono essere inviate sia in modo digitale tramite lo stesso modulo sia a mezzo posta indirizzandole all'ufficio di European Schoolnet a Bruxelles. Tutti gli elaborati devono essere associati ad una scuola.
La scadenza per l'invio dei contributi è il 31 Maggio 2009.
http://www.scuolaer.it//notizie/Concorsi/premio_europeo_sviluppo_giovani_2008_2009.aspx
E' stata ufficialmente aperta la nuova edizione del Premio Europeo per i Giovani 2008/2009.
Studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni possono inviare un poster o un video su uno dei seguenti argomenti: "pari opportunità", "ragazzi e gioventù" o "diversità culturale".
Il concorso è aperto a tutti i 27 Stati membri. Tutti i 27 vincitori andranno in Africa per un viaggio di cinque giorni, dove visiteranno dei progetti di cooperazione e potrannoosservare dall'interno come funziona il lavoro per lo sviluppo. Gli insegnanti che hanno supervisionato gli studenti saranno ugualmenteinvitati a prendere parte al viaggio. I 27 secondi classificati non perderanno nulla. Saranno infattiinvitati a partecipare ad una cerimonia di premiazione con i loro insegnanti e i vincitori.
In questo modo si darà la possibilità ai vincitori di scambiare i propri punti di vista e le proprie esperienze tra di loro contribuendo enormemente ad accrescere la consapevolezza sulle questioni legate allo sviluppo, dando vita a una proficua discussione sul futuro della cooperazione per lo sviluppo in Europa. I giovani capiranno meglio la situazione dell'Africa e quel che possono fare; si renderanno conto che la politica per lo sviluppo non riguarda solo le persone più povere in paesi lontani, ma riguarda tutti.
Per partecipare i concorrenti devono inviare:
• un breve messaggio che dovrà accompagnare l'opera artistica, e.s. un sottotitolo per un poster e non deve superare i 100 caratteri, qualsiasi sia la lingua scelta.
• un' opera artistica nella forma di un poster o di un video. Il poster deve avere un formato massimo di A3. Se inviato online, la dimensione massima del file è 5 MB. I file ammessi sono JPG, GIF e PDF. La parte visiva può essere un disegno, una pittura, un collage, ecc. Il video deve essere una breve espressione audiovisiva accompagnata da un messaggio breve e chiaro e non deve superare i 3 minuti di lunghezza.
Il tema centrale dell'edizione 2008 è l'Africa - lo Sviluppo Umano.
Ci sono tre tematiche per le opere: pari opportunità, bambini e ragazzi o diversità culturale. Gli studenti possono sceglierne uno o più di uno. I dati della scuola e il messaggio devono essere inviati utilizzando il modulo disponibile sul sito web. Le opere
possono essere inviate sia in modo digitale tramite lo stesso modulo sia a mezzo posta indirizzandole all'ufficio di European Schoolnet a Bruxelles. Tutti gli elaborati devono essere associati ad una scuola.
La scadenza per l'invio dei contributi è il 31 Maggio 2009.
http://www.scuolaer.it//notizie/Concorsi/premio_europeo_sviluppo_giovani_2008_2009.aspx
mercoledì 14 gennaio 2009
Iscrizione, voti, maestro unico. Ecco la circolare della Gelmini di SALVO INTRAVAIA
Dopo la polemica con lo stato di generale confusione, arriva finalmente
il documento che fornisce una serie di indicazioni sul prossimo anno scolastico
Iscrizione, voti, maestro unico. Ecco la circolare della Gelmini di SALVO INTRAVAIA
ROMA - In arrivo la circolare sulle iscrizioni. Dopo la segnalazione di Repubblica. it e la levata di scudi dei sindacati, che denunciavano lo stato di confusione in cui versa la scuola italiana, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini comunica che domani mattina dopo un confronto con i rappresentanti dei lavoratori apporrà la firma alla circolare che apre ufficialmente le iscrizioni all'anno scolastico 2009/2010. Il provvedimento è soltanto uno dei tanti che le scuole attendono ma consente a dirigenti e insegnanti di organizzare gli scrutini quadrimestrali di febbraio e le iscrizioni. Allegati alla circolare ci sono i moduili per le iscrizioni. Dai prossimi giorni, dunque, dovrebbero essere a disposizione nelle scuole e sui siti del ministero e dei singoli istituti. Ecco tutte le novità.
Scuola dell'infanzia. Sarà possibile iscrivere i piccoli che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2009. E, in presenza di particolari condizioni (disponibilità di posti, accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste d'attesa), "anche ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile 2010". L'orario settimanale previsto è di 40 ore che a richiesta potrà arrivare anche a 50. L'esperienza delle "sezioni primavera" per i piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi lanciata dal governo Prodi prosegue anche per l'anno 2009/2010.
Scuola primaria. Sono obbligati ad iscriversi in prima elementare i bambini che compiono i sei anni entro il 31 dicembre 2009. Ma possono iscriversi in anticipo anche gli alunni che festeggeranno il sesto compleanno entro il 30 aprile 2010. "Nelle prime classi - fanno sapere da viale Trastevere - sarà introdotto l'insegnante unico di riferimento che avrà la responsabilità formativa globale dell'alunno". Al momento dell'iscrizione in prima "i genitori possono esprimere, in ordine di priorità, le preferenze rispetto all'articolazione dell'orario settimanale: 24 o 27 ore che sono i due modelli di base". E' possibile scegliere anche il modello a 30 ore (con attività opzionali) e quello a 40 ore (tempo pieno). Per le classi successive alle prime continuano i modelli orari e organizzativi in atto.
Scuola secondaria di primo grado. Due le opzioni per le famiglie: 30 ore o tempo prolungato di 36 ore (prolungabile fino a 40). "Nel modello a 30 ore, 29 saranno di insegnamento curriculare e 1 di potenziamento della lingua italiana". Da quest'anno le famiglie potranno anche optare, in luogo delle due lingue straniere) l'Inglese potenziato, con 5 ore settimanali. Tale scelta è vincolante per l'intera durata della scuola media.
Voti e comportamento. "I voti relativi alle singole discipline sono espressi in decimi", spiega il ministro Gelmini. I voti inferiori a 6 determinano insufficienze sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Nella scuola secondaria la valutazione del comportamento è espressa in decimi: con una votazione inferiore a 6 lo studente viene bocciato. Anche "l'esito complessivo dell'esame conclusivo del primo ciclo (terza media) è espresso in decimi".
Cittadinanza e costituzione. L'insegnamento della disciplina "Cittadinanza e costituzione" per tutte le classi del primo e del secondo ciclo partirà come sperimentazione ed entrerà a regime a nel 2010/2011. Per il prossimo anno la disciplina avrà un monte ore definito e una valutazione "a parte per le scuole che aderiranno alla sperimentazione".
(14 gennaio 2009)
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/circolare-iscrizioni/circolare-iscrizioni.html?rss
il documento che fornisce una serie di indicazioni sul prossimo anno scolastico
Iscrizione, voti, maestro unico. Ecco la circolare della Gelmini di SALVO INTRAVAIA
ROMA - In arrivo la circolare sulle iscrizioni. Dopo la segnalazione di Repubblica. it e la levata di scudi dei sindacati, che denunciavano lo stato di confusione in cui versa la scuola italiana, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini comunica che domani mattina dopo un confronto con i rappresentanti dei lavoratori apporrà la firma alla circolare che apre ufficialmente le iscrizioni all'anno scolastico 2009/2010. Il provvedimento è soltanto uno dei tanti che le scuole attendono ma consente a dirigenti e insegnanti di organizzare gli scrutini quadrimestrali di febbraio e le iscrizioni. Allegati alla circolare ci sono i moduili per le iscrizioni. Dai prossimi giorni, dunque, dovrebbero essere a disposizione nelle scuole e sui siti del ministero e dei singoli istituti. Ecco tutte le novità.
Scuola dell'infanzia. Sarà possibile iscrivere i piccoli che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2009. E, in presenza di particolari condizioni (disponibilità di posti, accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste d'attesa), "anche ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile 2010". L'orario settimanale previsto è di 40 ore che a richiesta potrà arrivare anche a 50. L'esperienza delle "sezioni primavera" per i piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi lanciata dal governo Prodi prosegue anche per l'anno 2009/2010.
Scuola primaria. Sono obbligati ad iscriversi in prima elementare i bambini che compiono i sei anni entro il 31 dicembre 2009. Ma possono iscriversi in anticipo anche gli alunni che festeggeranno il sesto compleanno entro il 30 aprile 2010. "Nelle prime classi - fanno sapere da viale Trastevere - sarà introdotto l'insegnante unico di riferimento che avrà la responsabilità formativa globale dell'alunno". Al momento dell'iscrizione in prima "i genitori possono esprimere, in ordine di priorità, le preferenze rispetto all'articolazione dell'orario settimanale: 24 o 27 ore che sono i due modelli di base". E' possibile scegliere anche il modello a 30 ore (con attività opzionali) e quello a 40 ore (tempo pieno). Per le classi successive alle prime continuano i modelli orari e organizzativi in atto.
Scuola secondaria di primo grado. Due le opzioni per le famiglie: 30 ore o tempo prolungato di 36 ore (prolungabile fino a 40). "Nel modello a 30 ore, 29 saranno di insegnamento curriculare e 1 di potenziamento della lingua italiana". Da quest'anno le famiglie potranno anche optare, in luogo delle due lingue straniere) l'Inglese potenziato, con 5 ore settimanali. Tale scelta è vincolante per l'intera durata della scuola media.
Voti e comportamento. "I voti relativi alle singole discipline sono espressi in decimi", spiega il ministro Gelmini. I voti inferiori a 6 determinano insufficienze sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Nella scuola secondaria la valutazione del comportamento è espressa in decimi: con una votazione inferiore a 6 lo studente viene bocciato. Anche "l'esito complessivo dell'esame conclusivo del primo ciclo (terza media) è espresso in decimi".
Cittadinanza e costituzione. L'insegnamento della disciplina "Cittadinanza e costituzione" per tutte le classi del primo e del secondo ciclo partirà come sperimentazione ed entrerà a regime a nel 2010/2011. Per il prossimo anno la disciplina avrà un monte ore definito e una valutazione "a parte per le scuole che aderiranno alla sperimentazione".
(14 gennaio 2009)
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/circolare-iscrizioni/circolare-iscrizioni.html?rss
INVALSI: EMANATA LA DIRETTIVA ANNUALE E TRIENNALE
Emanata la direttiva triennale di definizione del quadro strategico e delle relative azioni per consentire all’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione di programmare la propria attività per gli anni scolastici 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011
(Direttiva n. 74 del 15 settembre 2008)
Emanata la direttiva annuale con la quale sono stati definiti gli obiettivi generali delle politiche educative nazionali cui dovrà attenersi l’INVALSI per lo svolgimento della propria attività istituzionale per l’anno scolastico 2008/2009
Vedi la documentazione alla U.R.L.
http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=article&sid=13810
Come inizia la scuola? Non si sa. Scatta la protesta di prof e genitori di SALVO INTRAVAIA
Inizio d'anno nel segno dell'incertezza: si attendono indicazioni su come applicare
tutte le modifiche introdotte. E anche la Cisl chiede un incontro urgente
Come inizia la scuola? Non si sa Scatta la protesta di prof e genitori
Per le scuole italiane il 2009 parte all'insegna dell'incertezza. L'enorme mole di cambiamenti introdotti nel sistema d'istruzione nazionale dal decreto-legge 112 (la Finanziaria estiva di Tremonti) e dai provvedimenti successivi sta facendo letteralmente impazzire insegnanti, dirigenti scolastici e genitori che, in assenza di regolamenti e decreti attuativi, sono in preda alla confusione più totale. E il rischio che l'avvio del prossimo anno scolastico sia tutto in salita è tutt'altro che remoto.
"La ripresa dell'attività - dichiara Francesco Scrima, leader della Cisl scuola - avviene in tutte le scuole, all'insegna del disagio, della preoccupazione e delle incertezze". E con la scadenza delle iscrizioni rinviata al 28 febbraio slitteranno tutti gli appuntamenti cruciali dell'anno: organici di diritto, trasferimenti, immissioni in ruolo e assegnazione delle supplenze che specialmente nelle grandi città potrebbero anche arrivare ad anno scolastico avviato.
Che la strada verso le riforme voluta dal ministro, Mariastella Gelmini, sarebbe stata irta di difficoltà lo ha intuito anche il governo che nel decreto-legge "milleproroghe" dello scorso 30 dicembre ha introdotto una norma che riguarda la scuola: lo slittamento al 31 agosto del termine ultimo per le nomine a tempo indeterminato (le immissioni in ruolo) e determinato (le supplenze).
Ma la confusione di questi giorni riguarda gli scrutini del primo quadrimestre e le iscrizioni. "Incombono - continua Scrima, xhe chiede al ministro un incontro urgente - scadenze che toccano aspetti cruciali della vita scolastica (valutazione, iscrizioni, determinazione degli organici) e su di esse pesa lo stato di confusione e di allarme determinato dai provvedimenti in corso di emanazione, sia per quanto riguarda i loro contenuti che per le modalità con le quali gli stessi vengono elaborati e definiti". Ma di che si tratta?
I primi di febbraio, le scuole elementari e medie saranno chiamate a valutare gli alunni con i voti espressi in decimi in luogo dei giudizi, ma mancano all'appello sia il Regolamento sulla valutazione degli alunni sia il decreto ministeriale per attribuire le insufficienze in condotta alla scuola media. Stesso discorso per le iscrizioni la cui data di scadenza è stata spostata da fine gennaio al 28 febbraio. Da viale Trastevere la circolare annuale sulle iscrizioni non è stata ancora resa nota e le scuole vanno in ordine sparso: alcune sulla base delle notizie diffuse dai mezzi d'informazione accettano le iscrizioni con riserva, altre aspettano il documento ministeriale. Così come avviene per il regolamento sui voti in decimi: alcuni dirigenti scolastici promettono che senza regolamento non attueranno la riforma, altri vanno a tentoni.
Secondo Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola, il provvedimento "più urgente è la circolare sulle iscrizioni". "Occorre rendere chiare - spiega Di Menna - le variazioni introdotte dal Regolamento ma occorre fare in fretta". Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, critica la Gelmini su tutti i fronti. "Allo slittamento del termine delle iscrizioni non ha fatto seguito alcun
chiarimento sulla organizzazione per il prossimo anno. Nella scuola primaria non vi sono neppure i modelli di iscrizione per un'articolazione dell'orario in 24-27-30-40 ore settimanali, che non ha alcun fondamento pedagogico ma solo la volontà di risparmiare e che ingenera soltanto confusione". "L'unica certezza - continua Bernocchi - è che, nonostante la propaganda ministeriale, non verranno attivate nuove classi a tempo pieno e le ulteriori richieste delle famiglie non verranno soddisfatte".
Di tutti i documenti in questione circolano le bozze predisposte dai tecnici ministeriali al vaglio dei diversi organismi che devono esprime un parere: il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, il Consiglio di stato. La circolare sulle iscrizioni è legata al Regolamento sulla "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione" che introduce una serie di novità, come il tempo-scuola nelle prime classi della scuola primaria di 24, 27 o 30 ore settimanali, il maestro di riferimento e l'anticipo nella scuola dell'infanzia. Ma di quest'ultima possibilità chi potrà fruirne? I piccoli di due anni e mezzo, ma solo nei comuni che hanno stipulato la prescritta convenzione con l'ufficio scolastico regionale, o tutti?
Senza regolamenti attuativi procedono a vista anche le Regioni che devono predisporre i Piani di dimensionamento della rete scolastica. Nella regione Lazio e in Veneto il Piano è stato varato. In Sicilia le operazioni sono in corso ma senza il Regolamento che detta regole anche sui plessi le regioni si rifanno alla norma del 1998: autonomia scolastica per le scuole con un numero di alunni fra i 500 e i 900.
(14 gennaio 2009)
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/caos-inizio/caos-inizio.html?rss
martedì 13 gennaio 2009
Dal POF al “Bilancio Sociale”: un orizzonte da esplorare per la ...
Autonomia delle Istituzioni scolastiche e Bilancio Sociale
Si riporta di seguito un estratto di un saggio di Franco De Anna reso disponibile nei mesi scorsi su internet; esso è stato poi pubblicato all’interno del volume:
Franco De Anna, “Autonomia scolastica e rendicontazione sociale. Dal POF al bilancio sociale”, 2005, Franco Angeli, 13 euro
(…)
Le pagine precedenti sono disseminate di spunti che suscitano attenzione ed interesse per una possibile traduzione nelle Istituzioni Scolastiche della logica, la metodologia, gli strumenti e le forme di comunicazione che accompagnano l’esperienza del Bilancio Sociale sia nel mondo dell’impresa che in quello degli Enti Locali.
Non metterebbe neppure conto parlarne se non partendo proprio dall’Autonomia che alle scuole è stata riconosciuta a conclusione di un processo che è il medesimo che ha investito l’intera Pubblica Amministrazione, e che ha avuto una prima sanzione normativa nella Legge 59/97 (Bassanini).
Si rimanda ovviamente al molto che è stato detto e scritto in questi anni circa l’Autonomia. Qui si riassumono solo alcune considerazioni che tornano utili per collocare le condizioni di “traduzione” in campo scolastico delle suggestioni e delle esperienze della rendicontazione sociale.
Perché la rendicontazione sociale nella scuola
Con l’Autonomia le scuole sono a tutti gli effetti da considerarsi degli Enti Pubblici.
Prerogative e caratteri dell’autonomia sono normati dal regolamento relativo ma l’autonomia amministrativa, organizzativa, didattica, di ricerca e sviluppo disegnano un arco assai ampio di attribuzioni che probabilmente l’esperienza pratica deve ancora esplorare compiutamente.
La caratterizzazione di Enti Pubblici è per la verità ancora non del tutto esaustiva. Per esempio la tassonomia classica che distingue tra enti strumentali ed enti ausiliari non è del tutto adeguata: l’identificazione stretta di finalità tra l’ente “emanatore” (nel nostro caso il MIUR) e l’ente strumentale male interpreta per esempio l’autonomia di ricerca e sviluppo e neppure l’ampiezza dell’autonomia metodologico didattica.
D’altra parte i margini di operatività autonoma propri dell’ente “ausiliario” rispetto a quello di riferimento, male si conciliano con i vincoli operativi e di contenuto che vengono assegnati alle istituzioni scolastiche come partecipi di un “sistema” di carattere nazionale e con una direzione centralizzata in un Ministero.
Per altro il riconoscimento costituzionale dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche (qualche cosa di più e di diverso del riconoscimento dell’autonomia scolastica come “valore”) sembrerebbe rinforzare ulteriormente l’attribuzione dell’autonomiahttp://www.laboratorioaltierospinelli.org/giornalonline/numero31/Strumenti/S3/aut_bil_soc.doc alle scuole anche oltre la classica tassonomia degli enti autonomi consacrata nel pensiero del Diritto Amministrativo Sotto questo profilo solo gli Enti Locali hanno identico riconoscimento costituzionale.
(continnua alla U.R.L. http://www.laboratorioaltierospinelli.org/giornalonline/numero31/Strumenti/S3/aut_bil_soc.doc )
Si riporta di seguito un estratto di un saggio di Franco De Anna reso disponibile nei mesi scorsi su internet; esso è stato poi pubblicato all’interno del volume:
Franco De Anna, “Autonomia scolastica e rendicontazione sociale. Dal POF al bilancio sociale”, 2005, Franco Angeli, 13 euro
(…)
Le pagine precedenti sono disseminate di spunti che suscitano attenzione ed interesse per una possibile traduzione nelle Istituzioni Scolastiche della logica, la metodologia, gli strumenti e le forme di comunicazione che accompagnano l’esperienza del Bilancio Sociale sia nel mondo dell’impresa che in quello degli Enti Locali.
Non metterebbe neppure conto parlarne se non partendo proprio dall’Autonomia che alle scuole è stata riconosciuta a conclusione di un processo che è il medesimo che ha investito l’intera Pubblica Amministrazione, e che ha avuto una prima sanzione normativa nella Legge 59/97 (Bassanini).
Si rimanda ovviamente al molto che è stato detto e scritto in questi anni circa l’Autonomia. Qui si riassumono solo alcune considerazioni che tornano utili per collocare le condizioni di “traduzione” in campo scolastico delle suggestioni e delle esperienze della rendicontazione sociale.
Perché la rendicontazione sociale nella scuola
Con l’Autonomia le scuole sono a tutti gli effetti da considerarsi degli Enti Pubblici.
Prerogative e caratteri dell’autonomia sono normati dal regolamento relativo ma l’autonomia amministrativa, organizzativa, didattica, di ricerca e sviluppo disegnano un arco assai ampio di attribuzioni che probabilmente l’esperienza pratica deve ancora esplorare compiutamente.
La caratterizzazione di Enti Pubblici è per la verità ancora non del tutto esaustiva. Per esempio la tassonomia classica che distingue tra enti strumentali ed enti ausiliari non è del tutto adeguata: l’identificazione stretta di finalità tra l’ente “emanatore” (nel nostro caso il MIUR) e l’ente strumentale male interpreta per esempio l’autonomia di ricerca e sviluppo e neppure l’ampiezza dell’autonomia metodologico didattica.
D’altra parte i margini di operatività autonoma propri dell’ente “ausiliario” rispetto a quello di riferimento, male si conciliano con i vincoli operativi e di contenuto che vengono assegnati alle istituzioni scolastiche come partecipi di un “sistema” di carattere nazionale e con una direzione centralizzata in un Ministero.
Per altro il riconoscimento costituzionale dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche (qualche cosa di più e di diverso del riconoscimento dell’autonomia scolastica come “valore”) sembrerebbe rinforzare ulteriormente l’attribuzione dell’autonomiahttp://www.laboratorioaltierospinelli.org/giornalonline/numero31/Strumenti/S3/aut_bil_soc.doc alle scuole anche oltre la classica tassonomia degli enti autonomi consacrata nel pensiero del Diritto Amministrativo Sotto questo profilo solo gli Enti Locali hanno identico riconoscimento costituzionale.
(continnua alla U.R.L. http://www.laboratorioaltierospinelli.org/giornalonline/numero31/Strumenti/S3/aut_bil_soc.doc )
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2. Formalizzare l’accordo di adesione
3. Concordare e pubblicare il documento ufficiale di mapping, in cui si stabilisce il livello di quali dati possono essere raccolti e pubblicati dal portale
4. Installare e configurare il Repository OAI-PMH (il Ministero ne rilascia una versione con licenza GPL)
5. Estrazione dei dati e popolamento del repository
6. Verificare la qualità dei metadati tramite interrogazione diretta del repository
7. Harvesting dei metadati
8. Verificare la qualità dei metadati pubblicati su CulturaItalia
9. Concordare i tempi per eventuali aggiornamenti dei dati.
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Biblioteca digitale
Biblioteca Italiana (BibIt) è una biblioteca digitale di testi rappresentativi della tradizione culturale e letteraria italiana dal Medioevo al Novecento, promossa dal "Centro interuniversitario Biblioteca italiana telematica" (CiBit), e gestita dalla sua unità attiva presso l'Università di Roma "La Sapienza", con il supporto del progetto "Biblioteca Digitale Italiana" (BDI, http://www.iccu.sbn.it/bdi.html) del Ministero per i beni e le attività culturali.
Nella progettazione e nello sviluppo di BibIt si è tenuto conto degli aspetti critici che caratterizzano la qualità di un servizio di biblioteca digitale: standard di qualità certificati per i documenti archiviati, strategie di preservazione delle risorse digitali, modalità di disseminazione e strumenti di accesso per gli utenti.
L'architettura di BibIt si fonda sul modello logico OAIS Open Archival Information System e prevede un sistema per la gestione e diffusione on-line dei documenti digitali e uno per la gestione dei metadati associati a ciascun documento. Entrambi sono basati su formati standard internazionali per la codifica dei dati e su tecnologie informatiche open source.
Tutti i testi di Biblioteca Italiana sono stati digitalizzati in edizione integrale a partire dalle più autorevoli edizioni a stampa, sia moderne sia antiche, e codificati in formato XML secondo lo schema TEI (http://www.tei-c.org/).
Il sistema di gestione dei metadati si basa sul framework METS (http://www.loc.gov/standards/mets/), integrato da una serie di sottoschemi ausiliari, tra cui lo schema MODS (http://www.loc.gov/standards/mods/) per la descrizione bibliografica dei documenti digitali e delle loro fonti originali. Dai metadati archiviati nei record METS vengono generati mediante procedure automatiche i metadati in formato TEI Header inseriti nei file XML/TEI dei testi e quelli in formato MAG -- schema elaborato presso l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) -- per l'interoperabilità con gli altri progetti nazionali promossi dalla BDI. Per la descrizione completa delle fonti cartacee dei testi pubblicati, Biblioteca italiana si avvale dell'integrazione con SBN, attraverso un puntatore che rinvia alla corrispondente registrazione bibliografica presente in OPAC SBN.
Il servizio on-line di BibIt mette a disposizione degli utenti una interfaccia di interrogazione e scorrimento del catalogo che per ciascun testo fornisce sia i metadati descrittivi e tecnici rilevanti, sia i puntatori alle diverse modalià di accesso diretto al testo. Tali modalità consistono nella possibilità di scaricare il file XML originale e nella visualizzare on-line di una versione in formato HTML generata dinamicamente (sono in via di sviluppo i servizi di scaricamento in altri formati come PDF, solo testo e Microsoft LIT).
Oltre alle funzioni di accesso ai testi e di lettura Biblioteca Italiana fornisce strumenti di ricerca che consentono di effettuare ricerche contestuali, ricerche di prossimità e full-text e di creare concordanze dinamiche in formato kwic (keywords in context).
L'intera architettura di BibIt è stata implementata mediante tecnologie XML open source tra cui XTF (eXtensible Text Framework) e il database XML nativo Exist (http://exist.sourceforge.net/).
Ad oggi Biblioteca Italiana ha pubblicato oltre 1700 opere, tutte liberamente accessibili e scaricabili.
http://www.bibliotecaitaliana.it/
Europeana.
Europeana.eu è fatta di idee e ispirazione. Ti collega a 2 milioni di oggetti digitali:
* Immagini - dipinti, disegni, mappe, foto e immagini di oggetti museali
* Testi - libri, giornali, lettere, diari e documenti d'archivio
* Suoni - musica e parole da cilindri, nastri, dischi e trasmissioni radiofoniche
* Video - film, notiziari e trasmissioni televisive
Alcuni di questi sono famosi in tutto il mondo, altri sono i tesori nascosti custoditi da
* musei e gallerie
* archivi
* biblioteche
* collezioni audiovisive
di tutta Europa.
Ecco un elenco delle organizzazioni da cui provengono i nostri contenuti. Tra di essi ci sono il Rijksmuseum di Amsterdam, la British Library di Londra e il Louvre di Parigi.
È possibile utilizzare My Europeana per salvare le ricerche e memorizzare le pagine tra i segnalibri. È possibile mettere in evidenza del materiale e aggiungerlo alle tue cartelle.
Questo sito è un prototipo. Europeana versione 1.0 è in fase di sviluppo e verrà lanciata nel 2010 con collegamenti a oltre 6 milioni di oggetti digitali.
Europeana.eu è finanziata dalla Commissione Europea e dagli Stati membri dell’UE.
Ulteriori informazioni su:
* Lo sviluppo di Europeana: il background del progetto
* I report del progetto: la programmazione tecnica etc
* Nuovi progetti che faranno confluire materiale nella versione 1.0 di Europeana
o EuropeanaLocal
o European Film Gateway
* Come le organizzazioni possono contribuire con i propri contenuti ad Europeana
* Entrare in contatto con il teamndi Europeana
* Per essere inseriti fra i contatti stampa
* Le e-news per tenerti informato sugli sviluppi
Background
L'idea di Europeana nacque da una letter inviata alla Presidenza del Consiglio e alla Commissione Europea in data 28 aprile 2005. Sei Capi di Stato e di Governo suggerivano la creazione di una biblioteca virtuale europea, allo scopo di rendere accessibili a tutti le risorse culturali e scientifiche europee.
Il 30 settembre 2005 la Commissione Europea pubblicò la comunicazione i2010: Le biblioteche digitali, che presentava la strategia volta a promuovere e sostenere la creazione di una biblioteca digitale europea, obiettivo strategico all'interno di i2010, Una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione, iniziativa mirata a favorire la crescita e l'occupazione nella società dell'informazione e nel settore dei media.
La finalità fissata dalla Commissione europea per Europeana è di rendere le risorse informative europee più facili da usare in rete. Europeana si fonderà sul ricco patrimonio culturale europeo, combinando il contesto multiculturale e multilingue con il progresso tecnologico e i nuovi modelli di business.
Il prototipo di Europeana è il risultato di un progetto della durata di due anni, iniziato nel luglio 2007. Europeana.eu è andata online il 20 novembre 2008, inaugurata da Viviane Reding, Commissario europeo per la Società dell'informazione e i media.
Europeana è una Thematic Network finanziata dalla Commissione Europea nell'ambito del programma eContentplus, come parte dell’iniziativa i2010. Originariamente conosciuta come rete della Biblioteca digitale europea – European Digital Library Network, EDLnet – nasce dalla collaborazione di 100 rappresentanti di organizzazioni per il patrimonio culturale e la conoscenza ed esperti di tecnologie dell’informazione provenienti da tutta Europa. Costoro partecipano ai gruppi di lavoro che operano per chiarire questioni tecniche e di usabilità.
Il progetto è gestito da un team che ha sede nella Biblioteca nazionale dei Paesi Bassi, la Koninklijke Bibliotheek. Il progetto si basa sull’esperienza gestionale e tecnica sviluppate da The European Library (TEL), un servizio della Conferenza delle biblioteche nazionali europee (CENL).
La supervisione del progetto è affidata alla Fondazione EDL, che comprende associazioni chiave nell’ambito del patrimonio culturale europeo, attive nei quattro settori. Lo statuto della fondazione impegna i membri a:
* Garantire l'accesso al patrimonio culturale e scientifico europeo attraverso un portale trasversale
* Cooperare alla manutenzione e alla sostenibilità del portale
* Incentivare le iniziative volte a raccogliere i contenuti digitali esistenti
* Sostenere la digitalizzazione del patrimonio culturale e scientifico europeo
Programmazione tecnica
Il piano di sviluppo, l'architettura del sito e le specifiche tecniche sono pubblicati come risultati ufficiali del progetto. Dopo il lancio del prototipo di Europeana, l’ultimo compito del progetto è raccomandare un modello di business che garantisca la sostenibilità del sito. Il progetto relazionerà inoltre sulle ulteriori attività di ricerca e di implementazione necessarie per rendere il patrimonio culturale europeo pienamente interoperabile e accessibile attraverso un servizio davvero multilingue.
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lunedì 12 gennaio 2009
Piani offerta formativa: i fondi per l'esercizio finanziario 2008
Il Miur invia agli uffici scolastici regionali il riparto dei fondi in applicazione della legge 440/97 e della direttiva annuale n. 69. In tutto 26.197.109,00 euro per finanziare i piani dell'offerta formativa.
08-01-2009 | Scuola
Arrivano fuori tempo massimo (fine esercizio 2008) i fondi, in tutto 26.197.109,00 euro, provenienti dalla legge 440/97 destinati ai piani dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche. Importi e finalità sono stati comunicati agli uffici scolastici regionali tramite la nota ministeriale del 9 dicembre 2008. Questi fondi sono in parte vincolati - 6.684.237,00 euro per i progetti destinati alla promozione alla lettura “Amico Libro”, 3.342.002,00 euro per i progetti nazionali connessi con i processi di riforma - e finanziano anche la prosecuzione del progetto “Scuole Aperte” .
Spetta agli singoli uffici scolastici regionali assegnarli alle scuole sulla base dei progetti e delle richieste da queste presentati. Tempi e modalità, quindi, potrebbero variare da regione a regione. Di conseguenza, le scuole dovranno aspettare ancora un bel po’ di tempo prima di averli disposizione.
Il giudizio della FLC Cgil
L’assegnazione di fondi è sempre un fatto positivo e vitale per l’autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche. Esprimiamo invece un giudizio negativo sulla costante riduzione dei finanziamenti della legge 440/97 operata attraverso le diverse leggi finanziarie. Inoltre, la gestione di questa partita è a dir poco grottesca.
Queste le motivazioni:
1. I tempi di accreditamento (un anno di ritardo) sono tali da impedire la tempestiva programmazione e attuazione dei piani dell’offerta formativa;
2. il permanere dei vincoli di destinazione impedisce l’autonoma allocazione delle risorse, in palese contraddizione con i principi del regolamento dell’autonomia scolastica;
3. permane il vecchio e farraginoso sistema (Miur/USR/USP/Scuole) di accreditamento attraverso le contabilità speciali degli Uffici scolastici provinciali, oggi SIDI. Mentre sarebbe stato logico e sicuramente più funzionale utilizzare l’accreditamento diretto (Miur/scuole) attraverso il cosiddetto “capitolone”;
4. la nota in questione non fa alcun riferimento alle relazioni sindacali. Esse, al contrario andrebbero sempre attivate a beneficio di un uso trasparente e qualificato delle risorse pubbliche. Inoltre, è bene ricordare che in base all’art. 6 del Ccnl 2006 (Relazioni a livello di istituzione scolastica) anche le risorse di fonte non contrattuale sono oggetto di informazione preventiva e di contrattazione.
Continua l’impegno FLC a sostegno di una gestione unitaria, trasparente e semplificata dei fondi diretti alle scuole. Questi devono essere decisamente incrementati, certi nella loro entità, comunicati secondo una tempistica tale da consentire una vera programmazione dei piani dell’offerta formativa e accreditati tramite un unico sistema.
Roma, 8 gennaio 2009
http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/gennaio/piani_offerta_formativa_i_fondi_per_l_esercizio_finanziario_2008
08-01-2009 | Scuola
Arrivano fuori tempo massimo (fine esercizio 2008) i fondi, in tutto 26.197.109,00 euro, provenienti dalla legge 440/97 destinati ai piani dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche. Importi e finalità sono stati comunicati agli uffici scolastici regionali tramite la nota ministeriale del 9 dicembre 2008. Questi fondi sono in parte vincolati - 6.684.237,00 euro per i progetti destinati alla promozione alla lettura “Amico Libro”, 3.342.002,00 euro per i progetti nazionali connessi con i processi di riforma - e finanziano anche la prosecuzione del progetto “Scuole Aperte” .
Spetta agli singoli uffici scolastici regionali assegnarli alle scuole sulla base dei progetti e delle richieste da queste presentati. Tempi e modalità, quindi, potrebbero variare da regione a regione. Di conseguenza, le scuole dovranno aspettare ancora un bel po’ di tempo prima di averli disposizione.
Il giudizio della FLC Cgil
L’assegnazione di fondi è sempre un fatto positivo e vitale per l’autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche. Esprimiamo invece un giudizio negativo sulla costante riduzione dei finanziamenti della legge 440/97 operata attraverso le diverse leggi finanziarie. Inoltre, la gestione di questa partita è a dir poco grottesca.
Queste le motivazioni:
1. I tempi di accreditamento (un anno di ritardo) sono tali da impedire la tempestiva programmazione e attuazione dei piani dell’offerta formativa;
2. il permanere dei vincoli di destinazione impedisce l’autonoma allocazione delle risorse, in palese contraddizione con i principi del regolamento dell’autonomia scolastica;
3. permane il vecchio e farraginoso sistema (Miur/USR/USP/Scuole) di accreditamento attraverso le contabilità speciali degli Uffici scolastici provinciali, oggi SIDI. Mentre sarebbe stato logico e sicuramente più funzionale utilizzare l’accreditamento diretto (Miur/scuole) attraverso il cosiddetto “capitolone”;
4. la nota in questione non fa alcun riferimento alle relazioni sindacali. Esse, al contrario andrebbero sempre attivate a beneficio di un uso trasparente e qualificato delle risorse pubbliche. Inoltre, è bene ricordare che in base all’art. 6 del Ccnl 2006 (Relazioni a livello di istituzione scolastica) anche le risorse di fonte non contrattuale sono oggetto di informazione preventiva e di contrattazione.
Continua l’impegno FLC a sostegno di una gestione unitaria, trasparente e semplificata dei fondi diretti alle scuole. Questi devono essere decisamente incrementati, certi nella loro entità, comunicati secondo una tempistica tale da consentire una vera programmazione dei piani dell’offerta formativa e accreditati tramite un unico sistema.
Roma, 8 gennaio 2009
http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/gennaio/piani_offerta_formativa_i_fondi_per_l_esercizio_finanziario_2008
domenica 11 gennaio 2009
IL TEMPO SCUOLA E LE PROPOSTE DIFFERENZIATE DI MODULI ORARI IL TEMPO SCUOLA E LE PROPOSTE DIFFERENZIATE DI MODULI ORARI
IL TEMPO SCUOLA E LE PROPOSTE DIFFERENZIATE DI MODULI ORARI CON LA “SETTIMANA CORTA”
Grande fermento in tutte le scuole per la “campagna iscrizioni” e mentre prima era importante raccogliere soltanto le iscrizioni e illustrare le caratteristiche della scuola nella bella veste del Piano dell’Offerta Formativa, adesso i problemi vengono al pettine nel dover presentare non soltanto una bella idea di scuola, magari adattata alle esigenze del territorio e dell’utenza, anhe attraverso alcuni adattamenti di flessibilità, temporizzazione, facoltatività ed opzioni, oggi le norme regolamentari dell’unità oraria di lezione a 60’ e la necessità di mantenere in servizio l’attuale organico, costituisce un’impresa ardua.
Quanto tempo devono stare a scuola gli studenti?
L’aver dato ai genitori la facoltà di scegliere i modelli orari, espressione di democrazia e di partecipazione, non sempre trova adeguate risposte nelle strutture e nell’organizzazione della scuola che viene scelta per il proprio figlio
( continua alla U.R.L. (
http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=article&sid=13769 )
Grande fermento in tutte le scuole per la “campagna iscrizioni” e mentre prima era importante raccogliere soltanto le iscrizioni e illustrare le caratteristiche della scuola nella bella veste del Piano dell’Offerta Formativa, adesso i problemi vengono al pettine nel dover presentare non soltanto una bella idea di scuola, magari adattata alle esigenze del territorio e dell’utenza, anhe attraverso alcuni adattamenti di flessibilità, temporizzazione, facoltatività ed opzioni, oggi le norme regolamentari dell’unità oraria di lezione a 60’ e la necessità di mantenere in servizio l’attuale organico, costituisce un’impresa ardua.
Quanto tempo devono stare a scuola gli studenti?
L’aver dato ai genitori la facoltà di scegliere i modelli orari, espressione di democrazia e di partecipazione, non sempre trova adeguate risposte nelle strutture e nell’organizzazione della scuola che viene scelta per il proprio figlio
( continua alla U.R.L. (
http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=article&sid=13769 )
Edilizia scolastica: procedure veloci per la sicurezza nelle scuole
8. Gennaio 2009, 7:00 Decreto legge, Opere Pubbliche, Costruzione e ristrutturazione
Secondo un rapporto di Legambiente, il 42% degli edifici scolastici non sarebbe agibile o, per lo meno, mancherebbe del certificato di agibilità
Per mettere in sicurezza le scuole ci vorrebbero 14 miliardi di euro. In mancanza di fondi, il Governo interverrà almeno nelle zone ad alto rischio sismico, per le quali dovrebbero essere reperiti 4 miliardi di euro.
Per velocizzare i tempi, ha inserito la messa in sicurezza delle scuole nel piano straordinario previsto per le infrastrutture dal decreto anticrisi. Nel decreto legge 185/2008 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 280, del 29 novembre scorso, è stata introdotta, infatti, una norma che velocizza le procedure per l’ attivazione dei cantieri.
I fondi saranno tratti da quelli destinati alle grandi opere, ma non potranno superare il 5% dell’ intera somma stanziata, come prevede il decreto Gelmini di riforma di scuola e università.
La procedura accelerata è prevista dall’ articolo 20 del DL 185, in base al quale le risorse finanziarie da destinare alle varie opere saranno individuate e determinate con decreti del Presidente del Consiglio di concerto con i ministeri interessati. E subito dopo bisognerà partire con appalti ed esecuzione dei lavori. I decreti fisseranno i termini perentori da rispettare per la realizzazione delle opere.
Su tutte le varie fasi dei procedimenti vigilerà un commissario, il quale solleciterà le amministrazioni ad effettuare celermente gli adempimenti e procederà in loro vece con pieni poteri se le amministrazioni risulteranno inadempienti. Disponendo anche l’ indizione delle gare di appalto. Per evitare contenziosi, il Decreto Legge prevede anche i ricorsi al Tar.
In realtà, in Italia 9 mila scuole non sono costruite con criteri antisismici delle 22 mila che si trovano in zone sismiche. Le scuole italiane sono tutte molto vecchie e, quindi, ad alto rischio. Nel nostro paese i terremoti non sono infrequenti e anche gli edifici a norma di legge, spesso, non assicurano l’ incolumità a chi vi abita. Figuriamoci un vecchio edificio scolastico già fatiscente.
http://www.mondocasablog.com/2009/01/08/edilizia-scolastica-procedure-veloci-per-la-sicurezza-nelle-scuole/
Palabea è la piattaforma internazionale per l'apprendimento delle lingue
Impara le lingue, scopri altre culture e condividi le tue conoscenze nella community di Palabea
http://www.palabea.net/
Imparare le lingue in tandem
Cos'è imparare le lingue in tandem
Imparare le lingua in tandem è un metodo di apprendimento aperto attraverso il quale persone di lingua madre diversa lavorano in coppia con il fine di:
* imparare la lingua del partner,
* conoscere il partner e la sua cultura,
* scambiarsi conoscenze varie (ad esempio sulle rispettive professioni).
Principi del tandem
Lavorare in tandem è un modo di imparare interculturale che richiede nello stesso tempo partecipazione ed autonomia.
Quindi valgono due importanti principi:
* Tutte e due i partner devono ricavare - almeno soggettivamente - dalla collaborazione eguale profitto (principio della reciprocità). I due partner devono destinare ad ognuna delle due lingue lo stesso tempo e devono impegnarsi allo stesso modo nel lavoro comune, ecc.
* Ogni partner è responsabile del proprio processo di apprendimento e determina autonomamente i propri obiettivi e metodi (principio dell'autonomia d'apprendimento). Obiettivi e metodi sono solo raramente uguali per i due partner.
Ognuno dei due partner si mette a disposizione dell'altro quale esperto della propria lingua e cultura: può leggere a voce alta, se lo desidera, comporre un elaborato su un argomento scelto dal partner, correggere gli errori, proporre dei suggerimenti, ecc. Tuttavia non possiede una formazione didattica come insegnante di lingua: quindi non ci si può aspettare da lui né una preparazione sugli obiettivi, i metodi e la valutazione d'apprendimento, né la capacità d
Lavorare in tandem richiede quindi abilità di studio autonomo e al tempo stesso le stimola.
(continua alla IU.R.L. http://www.slf.ruhr-uni-bochum.de/learning/idxita11.html )
sabato 10 gennaio 2009
Le istituzioni adulte a favore dei bambini – ragazzi di M.Rusconi
Atti VI Convegno Internazionale : la Qualità dell’integrazione scolastica.
Palacongressi di Rimini, 16/17/18 novembre 2007
Le istituzioni adulte a favore dei bambini – ragazzi di M.Rusconi
1. L’albero della scienza
Da “La Bibbia per il bambino” pag. 19-21, Salani, Firenze 1957.
“Ma vi era un albero proibito, un albero cioè di cui non dovevano mangiare i frutti.
Si chiamava l’albero della scienza del bene e del male.
Dio aveva detto che se Adamo ne mangiava, sarebbe morto.[-----]
Iddio chiamò Adamo e disse: “Adamo, Adamo, dove sei?” Adamo rispose:
“Io ho avuto paura perché mi trovavo nudo, e mi sono nascosto” Iddio disse:
“chi ti ha detto che sei nudo?” Hai mangiato del frutto proibito?” [----]
Allora Dio si sdegnò con tutti, ma più ancora col serpente”.
Una indagine dell’OCSE di alcuni anni fa, svolta a livello internazionale sui livelli
di competenza alfabetica degli adulti, ha messo drammaticamente in evidenza il
dilagante fenomeno dell’analfabetismo funzionale tra i giovani in età scolare e
postscolare, caratterizzato da povertà e ripetitività di linguaggio, da incapacità
diffusa di leggere e comprendere testi, di risolvere semplici problemi di
matematica, di elaborare concetti e di costruire nozioni.
Sembrerebbe quasi che la frequenza di una scuola “scivoli” sul vissuto di molti
ragazzi senza lasciare tracce formative di particolare rilievo sia in ambito cognitivo
sia negli atteggiamenti e nei comportamenti.
A questo punti molti si chiederanno, anzi in molti ci chiederemo che fine abbia
fatto quel desiderio di conoscere, quell’ansia di sapere che costò così cara ad
Adamo ed Eva, dove sia finita quella spinta incoercibile alla “scienza” di cui il
serpente ha rappresentato con tanta plastica evidenza il vettore iniziale.
Per uscire, sia pure metaforicamente, dall’ambito biblico e tornare alle tematiche
sottese a questo intervento, è necessario affrontare con coraggio, utilizzando
strumenti di indagine conoscitiva ed offrendo prospettive un problema di
spiacevole consistenza: come mai gli adulti e le loro istituzioni intenzionalmente
formative non riescono più ad entrare in piena sintonia ed a guidare il mondo dei
bambini e dei giovani?
I primi (i bambini) “si pongono tante domande fino a quando non iniziano la scuola
la quale sembra, poi, bloccarne del tutto la curiosità”. (da I. Selzberger-Wittenberg
et alii, “L’esperienza emotiva nel processo di insegnamento e di apprendimento”,
Napoli 1993), tale è la massa di conoscenze proposte da risultare invadenti.
“ O, forse, i metodi di insegnamento impiegati scoraggiano il desiderio di scoprire
per mezzo dell’esplorazione e della sperimentazione?” (ibidem)
I giovani (ma la cosa, sia pur attenuata, vale anche per i bambini) sono più coinvolti
dal mondo della comunicazione e dalla intrecciata “overdose” di consumismo che
dai tradizionali modi di “fare educazione” (scuola, famiglia, Chiesa, partito).
(continua alla U.R.L.
( http://erickson.veniceplaza.biz/erickson/repository/attach/Mario_Rusconi.pdf )
Palacongressi di Rimini, 16/17/18 novembre 2007
Le istituzioni adulte a favore dei bambini – ragazzi di M.Rusconi
1. L’albero della scienza
Da “La Bibbia per il bambino” pag. 19-21, Salani, Firenze 1957.
“Ma vi era un albero proibito, un albero cioè di cui non dovevano mangiare i frutti.
Si chiamava l’albero della scienza del bene e del male.
Dio aveva detto che se Adamo ne mangiava, sarebbe morto.[-----]
Iddio chiamò Adamo e disse: “Adamo, Adamo, dove sei?” Adamo rispose:
“Io ho avuto paura perché mi trovavo nudo, e mi sono nascosto” Iddio disse:
“chi ti ha detto che sei nudo?” Hai mangiato del frutto proibito?” [----]
Allora Dio si sdegnò con tutti, ma più ancora col serpente”.
Una indagine dell’OCSE di alcuni anni fa, svolta a livello internazionale sui livelli
di competenza alfabetica degli adulti, ha messo drammaticamente in evidenza il
dilagante fenomeno dell’analfabetismo funzionale tra i giovani in età scolare e
postscolare, caratterizzato da povertà e ripetitività di linguaggio, da incapacità
diffusa di leggere e comprendere testi, di risolvere semplici problemi di
matematica, di elaborare concetti e di costruire nozioni.
Sembrerebbe quasi che la frequenza di una scuola “scivoli” sul vissuto di molti
ragazzi senza lasciare tracce formative di particolare rilievo sia in ambito cognitivo
sia negli atteggiamenti e nei comportamenti.
A questo punti molti si chiederanno, anzi in molti ci chiederemo che fine abbia
fatto quel desiderio di conoscere, quell’ansia di sapere che costò così cara ad
Adamo ed Eva, dove sia finita quella spinta incoercibile alla “scienza” di cui il
serpente ha rappresentato con tanta plastica evidenza il vettore iniziale.
Per uscire, sia pure metaforicamente, dall’ambito biblico e tornare alle tematiche
sottese a questo intervento, è necessario affrontare con coraggio, utilizzando
strumenti di indagine conoscitiva ed offrendo prospettive un problema di
spiacevole consistenza: come mai gli adulti e le loro istituzioni intenzionalmente
formative non riescono più ad entrare in piena sintonia ed a guidare il mondo dei
bambini e dei giovani?
I primi (i bambini) “si pongono tante domande fino a quando non iniziano la scuola
la quale sembra, poi, bloccarne del tutto la curiosità”. (da I. Selzberger-Wittenberg
et alii, “L’esperienza emotiva nel processo di insegnamento e di apprendimento”,
Napoli 1993), tale è la massa di conoscenze proposte da risultare invadenti.
“ O, forse, i metodi di insegnamento impiegati scoraggiano il desiderio di scoprire
per mezzo dell’esplorazione e della sperimentazione?” (ibidem)
I giovani (ma la cosa, sia pur attenuata, vale anche per i bambini) sono più coinvolti
dal mondo della comunicazione e dalla intrecciata “overdose” di consumismo che
dai tradizionali modi di “fare educazione” (scuola, famiglia, Chiesa, partito).
(continua alla U.R.L.
( http://erickson.veniceplaza.biz/erickson/repository/attach/Mario_Rusconi.pdf )
Famiglia e scuola: insieme contro il disagio scolastico di Irene Dante
Nel momento in cui il bambino o il ragazzo fa il suo ingresso a scuola, presenta spesso comportamenti problematici che, in numerosi casi, trovano le loro radici in situazioni di grave disagio: disagio individuale, familiare, socioculturale, tra di loro spesso fortemente intrecciati ed interdipendenti. Le conseguenze di questi comportamenti sono evidenti nel percorso di apprendimento che in questi casi è caratterizzato soprattutto da una mancata o scarsa socializzazione: l’insufficiente padronanza di conoscenze, di abilità, di comportamenti e di sentimenti, impedisce di partecipare in maniera adeguata e soddisfacente alla vita sociale. Da qui, in un processo non meccanico e lineare ma sicuramente dinamico, il passo verso l’insuccesso scolastico, l’antisocialità, il bullismo o la violenza è spesso breve.
Diventa importante chiedersi quali sono i principi, i modi di pensare più frequenti che, di questi tempi, improntano l’azione degli educatori, poiché il loro atteggiamento è responsabile dei modelli e degli stereotipi che i giovani si costruiscono e si trascinano nelle esperienze successive. Tra i soggetti responsabili non vi sono solo gli educatori scolastici, ma anche gli adulti-famiglia, che tendono a delegare sempre più all’istituzione formativa (scolastica o extrascolastica) la “copertura temporale e spaziale” dei figli, deresponsabilizzandosi, offrendo scarsa presenza e vicinanza, rinunciando ad essere una base affettivamente sicura ed educativamente affidabile. E conoscendo quanto la famiglia sia importante per il successo scolastico e l'integrazione educativa del bambino, diventa imprescindibile giungere a definire quelle che, fra le molte, sono le problematiche più urgenti che investono le famiglie, corresponsabili di questo disagio.
Una analisi ottimale dovrebbe svilupparsi su due percorsi: l’uno volto ad esplicitare le problematiche socio relazionali che impediscono alle famiglie di instaurare buone relazioni con i figli, l’altro che indaghi sulla relazione tra scuola e famiglia al fine di progettare azioni di intervento congiunto finalizzato al recupero del disagio. Per quanto attiene al primo ambito di analisi, è dimostrato che, per una crescita armonica ed equilibrata dei componenti del nucleo familiare, fra essi deve maturare una capacità di ascolto reciproco e di scambio comunicativo per una realizzazione piena e consapevole dell'identità; a tal proposito la psicologia umanistica rogersiana, sostiene l'importanza del riscontro positivo in ogni transazione fra i soggetti che interagiscono, al fine di valorizzarne le qualità, le capacità di relazione, le competenze sociali, instaurando un circolo virtuoso di reciproco sostegno e maturazione. La consapevolezza di ciò potrebbe essere un primo fondamentale strumento di autoanalisi per la famiglia, nel tentativo di fronteggiare parte del disagio emotivo vissuto dai figli, ma anche dai genitori.
La realtà familiare non si slega neppure dal contesto scolastico, in quanto, come peraltro dimostrato, il modo in cui la famiglia percepisce e considera la scuola, va ad influenzare direttamente il livello di integrazione e di successo del figlio. Sull’altro versante, una ‘cattiva’ scuola può determinare processi negativi di disistima e rifiuto che, se la famiglia non è in grado di fronteggiare mediante strategie che ne attutiscano la portata, si riversano completamente sui componenti più deboli, ovvero i figli.
Per una analisi approfondita della relazione scuola-famiglia diviene indispensabile comprendere quanto e come le due istituzioni educative siano in relazione fra loro, e fino a che punto questa relazione sia positiva. Se da un lato gli studi di educazione cognitiva hanno espresso l'importanza del supporto familiare in termini di affettività ed emotività nel miglioramento dei processi di apprendimento, dall'altro, recenti studi di derivazione sociologico-economica affermano la necessità di limitare l'influenza dell'educazione genitoriale nel contribuire alla formazione scolastica del bambino, in quanto dipendente da variabili soggettive difficilmente controllabili, e spesso deleterie anziché rinforzanti. Inoltre una famiglia di per sé disagiata, ai primi segnali di insuccesso scolastico del figlio, tende ad etichettare la scuola come discriminante o inadatta: il rapporto scuola-famiglia involve in tal modo in una spirale negativa da effetto Pigmalione. Nella relazione scuola famiglia vanno tenute presenti svariate altre condizioni: va considerato quanto la condizione economica della famiglia è in grado di influenzare l'orientamento alla cultura o alla professionalità nella scelta della scuola; quanto il grado di istruzione di ciascuno dei genitori può comportare un limite al successo scolastico, quanto dalle famiglie sia compreso e accettato il confronto e la diversità fra il sistema scolastico pubblico e quello privato. Molto delicata inoltre è la questione del modello educativo adottato in ambito scolastico. Le ultime ricerche sulla didattica hanno rimesso in discussione la prerogativa di un modello didattico unico, e privilegiano una prospettiva sistemica aperta e flessibile, alla quale contribuiscono svariati approcci metodologici; A questo proposito si dovrebbe far riflettere il genitore sul modello didattico-educativo adottato dalla scuola, poiché la famiglia tende ad avere vecchi pregiudizi nei confronti della gestione organizzativa e didattica, e molto spesso, non condividendo o non conoscendo tale modello, tende ad ostacolarlo. In effetti, già di per sé disorientata nella definizione del proprio modello educativo, la famiglia propone stili di comportamento autoritari o lassisti che contrastano con il metodo proposto dalla scuola, disorientando ulteriormente i giovani. Oggi si tende a considerare la relazione docente allievo come estremamente complessa, e a credere che una relazione impostata sulla dominanza del docente sulla classe abbia molto meno successo di un modello basato sulla reciprocità e la compartecipazione dei soggetti. Essa può comportare una dispersione di energie per il controllo della classe e minore rendimento, dovuto all'assenza di motivazione degli studenti.
Lavorare con le famiglie per la riduzione o la prevenzione del disagio scolastico è un principio etico che deve diventare anche metodologico. Alcune interessanti esperienze di progetto scolastico finalizzato alla analisi e cura del disagio scolastico legato al disagio della famiglia sono state attivate a partire dalla convinzione che l’atteggiamento con cui la famiglia si pone rispetto a qualsiasi tipo di esperienza viene assunto e fatto proprio dal ragazzo, e si manifesta apertamente nel modo che egli ha di viverla ed affrontarla. Quanto detto appare con particolare evidenza nei confronti della scuola in generale, e, in particolare, della scuola media che coinvolge soggetti preadolescenti, che ancora rispecchiano totalmente gli atteggiamenti familiari, e aderiscono completamente, in maniera quasi inconsapevole ed acritica, ai modelli e agli schemi di pensiero di cui la famiglia si fa portatrice. La concezione che la famiglia ha della scuola e l’atteggiamento con cui si pone nei suoi confronti, gioca un ruolo fondamentale rispetto alle aspettative, alle percezioni, e, in generale, al modo di vivere le esperienze scolastiche da parte dei ragazzi. In particolare, in certi contesti culturali e sociali, questo ostacola notevolmente il compito della scuola, che viene spesso svalutata, vissuta negativamente, o quantomeno come inutile dai ragazzi e dalle loro famiglie.
Le attività del progetto possono essere supportate dalla somministrazione di test che consentano di valutare quelle dimensioni ritenute cruciali rispetto agli obiettivi dell’intervento come la percezione di sé e il livello di autostima posseduti dai ragazzi; il tipo di dinamiche relazionali e il grado di integrazione all’interno della classe. L’utilizzo di tali strumenti consente di far sperimentare ai ragazzi un modello di rapporto che privilegia e valorizza la fiducia piuttosto che il potere, la reciprocità piuttosto che il controllo, la cooperazione piuttosto che la competizione, il dialogo piuttosto che l’imposizione, proiettandoli verso una logica di confronto aperto ed esplicito sui problemi e sulle situazioni conflittuali piuttosto che verso la loro soppressione o elusione. Questa modalità di relazione presenta delle ricadute positive anche sul rapporto con gli insegnanti e all’interno della famiglia, laddove era presente un atteggiamento di apertura al dialogo e una concezione di educazione non come imposizione degli adulti sui ragazzi, ma come possibilità di crescita per entrambe le parti.
Dr.ssa Irene Dante - SSIS del Veneto
http://win.univirtual.it/varie/27082003.doc
Diventa importante chiedersi quali sono i principi, i modi di pensare più frequenti che, di questi tempi, improntano l’azione degli educatori, poiché il loro atteggiamento è responsabile dei modelli e degli stereotipi che i giovani si costruiscono e si trascinano nelle esperienze successive. Tra i soggetti responsabili non vi sono solo gli educatori scolastici, ma anche gli adulti-famiglia, che tendono a delegare sempre più all’istituzione formativa (scolastica o extrascolastica) la “copertura temporale e spaziale” dei figli, deresponsabilizzandosi, offrendo scarsa presenza e vicinanza, rinunciando ad essere una base affettivamente sicura ed educativamente affidabile. E conoscendo quanto la famiglia sia importante per il successo scolastico e l'integrazione educativa del bambino, diventa imprescindibile giungere a definire quelle che, fra le molte, sono le problematiche più urgenti che investono le famiglie, corresponsabili di questo disagio.
Una analisi ottimale dovrebbe svilupparsi su due percorsi: l’uno volto ad esplicitare le problematiche socio relazionali che impediscono alle famiglie di instaurare buone relazioni con i figli, l’altro che indaghi sulla relazione tra scuola e famiglia al fine di progettare azioni di intervento congiunto finalizzato al recupero del disagio. Per quanto attiene al primo ambito di analisi, è dimostrato che, per una crescita armonica ed equilibrata dei componenti del nucleo familiare, fra essi deve maturare una capacità di ascolto reciproco e di scambio comunicativo per una realizzazione piena e consapevole dell'identità; a tal proposito la psicologia umanistica rogersiana, sostiene l'importanza del riscontro positivo in ogni transazione fra i soggetti che interagiscono, al fine di valorizzarne le qualità, le capacità di relazione, le competenze sociali, instaurando un circolo virtuoso di reciproco sostegno e maturazione. La consapevolezza di ciò potrebbe essere un primo fondamentale strumento di autoanalisi per la famiglia, nel tentativo di fronteggiare parte del disagio emotivo vissuto dai figli, ma anche dai genitori.
La realtà familiare non si slega neppure dal contesto scolastico, in quanto, come peraltro dimostrato, il modo in cui la famiglia percepisce e considera la scuola, va ad influenzare direttamente il livello di integrazione e di successo del figlio. Sull’altro versante, una ‘cattiva’ scuola può determinare processi negativi di disistima e rifiuto che, se la famiglia non è in grado di fronteggiare mediante strategie che ne attutiscano la portata, si riversano completamente sui componenti più deboli, ovvero i figli.
Per una analisi approfondita della relazione scuola-famiglia diviene indispensabile comprendere quanto e come le due istituzioni educative siano in relazione fra loro, e fino a che punto questa relazione sia positiva. Se da un lato gli studi di educazione cognitiva hanno espresso l'importanza del supporto familiare in termini di affettività ed emotività nel miglioramento dei processi di apprendimento, dall'altro, recenti studi di derivazione sociologico-economica affermano la necessità di limitare l'influenza dell'educazione genitoriale nel contribuire alla formazione scolastica del bambino, in quanto dipendente da variabili soggettive difficilmente controllabili, e spesso deleterie anziché rinforzanti. Inoltre una famiglia di per sé disagiata, ai primi segnali di insuccesso scolastico del figlio, tende ad etichettare la scuola come discriminante o inadatta: il rapporto scuola-famiglia involve in tal modo in una spirale negativa da effetto Pigmalione. Nella relazione scuola famiglia vanno tenute presenti svariate altre condizioni: va considerato quanto la condizione economica della famiglia è in grado di influenzare l'orientamento alla cultura o alla professionalità nella scelta della scuola; quanto il grado di istruzione di ciascuno dei genitori può comportare un limite al successo scolastico, quanto dalle famiglie sia compreso e accettato il confronto e la diversità fra il sistema scolastico pubblico e quello privato. Molto delicata inoltre è la questione del modello educativo adottato in ambito scolastico. Le ultime ricerche sulla didattica hanno rimesso in discussione la prerogativa di un modello didattico unico, e privilegiano una prospettiva sistemica aperta e flessibile, alla quale contribuiscono svariati approcci metodologici; A questo proposito si dovrebbe far riflettere il genitore sul modello didattico-educativo adottato dalla scuola, poiché la famiglia tende ad avere vecchi pregiudizi nei confronti della gestione organizzativa e didattica, e molto spesso, non condividendo o non conoscendo tale modello, tende ad ostacolarlo. In effetti, già di per sé disorientata nella definizione del proprio modello educativo, la famiglia propone stili di comportamento autoritari o lassisti che contrastano con il metodo proposto dalla scuola, disorientando ulteriormente i giovani. Oggi si tende a considerare la relazione docente allievo come estremamente complessa, e a credere che una relazione impostata sulla dominanza del docente sulla classe abbia molto meno successo di un modello basato sulla reciprocità e la compartecipazione dei soggetti. Essa può comportare una dispersione di energie per il controllo della classe e minore rendimento, dovuto all'assenza di motivazione degli studenti.
Lavorare con le famiglie per la riduzione o la prevenzione del disagio scolastico è un principio etico che deve diventare anche metodologico. Alcune interessanti esperienze di progetto scolastico finalizzato alla analisi e cura del disagio scolastico legato al disagio della famiglia sono state attivate a partire dalla convinzione che l’atteggiamento con cui la famiglia si pone rispetto a qualsiasi tipo di esperienza viene assunto e fatto proprio dal ragazzo, e si manifesta apertamente nel modo che egli ha di viverla ed affrontarla. Quanto detto appare con particolare evidenza nei confronti della scuola in generale, e, in particolare, della scuola media che coinvolge soggetti preadolescenti, che ancora rispecchiano totalmente gli atteggiamenti familiari, e aderiscono completamente, in maniera quasi inconsapevole ed acritica, ai modelli e agli schemi di pensiero di cui la famiglia si fa portatrice. La concezione che la famiglia ha della scuola e l’atteggiamento con cui si pone nei suoi confronti, gioca un ruolo fondamentale rispetto alle aspettative, alle percezioni, e, in generale, al modo di vivere le esperienze scolastiche da parte dei ragazzi. In particolare, in certi contesti culturali e sociali, questo ostacola notevolmente il compito della scuola, che viene spesso svalutata, vissuta negativamente, o quantomeno come inutile dai ragazzi e dalle loro famiglie.
Le attività del progetto possono essere supportate dalla somministrazione di test che consentano di valutare quelle dimensioni ritenute cruciali rispetto agli obiettivi dell’intervento come la percezione di sé e il livello di autostima posseduti dai ragazzi; il tipo di dinamiche relazionali e il grado di integrazione all’interno della classe. L’utilizzo di tali strumenti consente di far sperimentare ai ragazzi un modello di rapporto che privilegia e valorizza la fiducia piuttosto che il potere, la reciprocità piuttosto che il controllo, la cooperazione piuttosto che la competizione, il dialogo piuttosto che l’imposizione, proiettandoli verso una logica di confronto aperto ed esplicito sui problemi e sulle situazioni conflittuali piuttosto che verso la loro soppressione o elusione. Questa modalità di relazione presenta delle ricadute positive anche sul rapporto con gli insegnanti e all’interno della famiglia, laddove era presente un atteggiamento di apertura al dialogo e una concezione di educazione non come imposizione degli adulti sui ragazzi, ma come possibilità di crescita per entrambe le parti.
Dr.ssa Irene Dante - SSIS del Veneto
http://win.univirtual.it/varie/27082003.doc
Innovadidattica
L’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica ex-Indire, nel quadro delle misure nazionali previste nelle Linee Guida diffuse dal Ministro della Pubblica Istruzione, realizza un programma di interventi finalizzati a promuovere e attuare progetti di innovazione organizzativa e didattica, gestiti dalle scuole nella loro autonomia.
Gli istituti scolastici di istruzione secondaria di secondo grado sono invitati a collegarsi in rete con altre scuole di primo e secondo grado per la candidatura di progetti che rispondano alle modalità e ai criteri indicati nel bando.
I progetti candidabili riguardano percorsi didattici da attuare entro il 31 dicembre 2009 per sostenere il processo di apprendimento degli studenti in relazione all’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza e all’integrazione tra i saperi e le competenze di base richiamati nell’allegato 1.
Con il bando Innovadidattica saranno quindi selezionati progetti che hanno lo scopo di:
promuovere la progettazione e la sperimentazione dei percorsi formativi per competenze;
favorire la collegialità didattica e valutativa centrata su un approccio per competenze;
diffondere la pratica della valutazione, con particolare riferimento alle competenze considerate anche nell’impostazione delle prove relative all’indagine OCSE -PISA;
sostenere la continuità tra le scuole del primo e del secondo ciclo;
valutare la sostenibilità delle proposte didattiche da parte dello studente;
sostenere la circolazione di strumenti e materiali didattici prodotti dalle scuole, che siano utili anche in altri contesti scolastici.
Gli istituti scolastici interessati, come capifila delle reti costituite, possono candidare progetti entro il 16 febbraio 2009, mediante l’accesso all’area riservata e la compilazione online della scheda di candidatura. I progetti saranno valutati da un’apposita commissione costituita da esperti designati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’INVALSI e dell’ISFOL. La commissione, entro il 12 marzo 2009, compila una graduatoria su base regionale dei progetti finanziabili (in base alle risorse a disposizione). Per la realizzazione di ciascun progetto selezionato è previsto un finanziamento di circa 30.000 euro.
I progetti si presentano tramite la compilazione online della scheda candidatura e l’invio della dichiarazione via fax al numero 055.2380395. Alla scheda di candidatura online vanno allegati i file relativi alle descrizioni dettagliate del progetto e del piano finanziario. Attenzione: l’invio della dichiarazione deve essere fatto prima della compilazione online della candidatura.
http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/obbligo_istruzione///Bando_Innovadidattica.pdf
http://www.indire.it/alert/
(fonte www.sophia.it)
http://tutoronlinequalificati.wordpress.com/2009/01/10/innovadidattica/
Gli istituti scolastici di istruzione secondaria di secondo grado sono invitati a collegarsi in rete con altre scuole di primo e secondo grado per la candidatura di progetti che rispondano alle modalità e ai criteri indicati nel bando.
I progetti candidabili riguardano percorsi didattici da attuare entro il 31 dicembre 2009 per sostenere il processo di apprendimento degli studenti in relazione all’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza e all’integrazione tra i saperi e le competenze di base richiamati nell’allegato 1.
Con il bando Innovadidattica saranno quindi selezionati progetti che hanno lo scopo di:
promuovere la progettazione e la sperimentazione dei percorsi formativi per competenze;
favorire la collegialità didattica e valutativa centrata su un approccio per competenze;
diffondere la pratica della valutazione, con particolare riferimento alle competenze considerate anche nell’impostazione delle prove relative all’indagine OCSE -PISA;
sostenere la continuità tra le scuole del primo e del secondo ciclo;
valutare la sostenibilità delle proposte didattiche da parte dello studente;
sostenere la circolazione di strumenti e materiali didattici prodotti dalle scuole, che siano utili anche in altri contesti scolastici.
Gli istituti scolastici interessati, come capifila delle reti costituite, possono candidare progetti entro il 16 febbraio 2009, mediante l’accesso all’area riservata e la compilazione online della scheda di candidatura. I progetti saranno valutati da un’apposita commissione costituita da esperti designati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’INVALSI e dell’ISFOL. La commissione, entro il 12 marzo 2009, compila una graduatoria su base regionale dei progetti finanziabili (in base alle risorse a disposizione). Per la realizzazione di ciascun progetto selezionato è previsto un finanziamento di circa 30.000 euro.
I progetti si presentano tramite la compilazione online della scheda candidatura e l’invio della dichiarazione via fax al numero 055.2380395. Alla scheda di candidatura online vanno allegati i file relativi alle descrizioni dettagliate del progetto e del piano finanziario. Attenzione: l’invio della dichiarazione deve essere fatto prima della compilazione online della candidatura.
http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/obbligo_istruzione///Bando_Innovadidattica.pdf
http://www.indire.it/alert/
(fonte www.sophia.it)
http://tutoronlinequalificati.wordpress.com/2009/01/10/innovadidattica/
Concorso Innovadidattica
Agenzia Scuola - ex Indire Bando di concorso per progetti di innovazione didattica a sostegno dell’obbligo di istruzione (D.M. n. 139/07)
Dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ANSAS - ex INDIRE) un invito, rivolto agli istituti scolastici di istruzione secondaria di secondo grado, a costituire reti di scuole del primo e secondo ciclo per la realizzazione di progetti di innovazione organizzativa e didattica.
Nel quadro delle misure nazionali previste nelle Linee Guida diffuse il 27 dicembre 2007 dal Ministro della Pubblica Istruzione, l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ANSAS ex INDIRE) pubblica il bando di concorso Innovadidattica, col quale invita gli istituti scolastici di istruzione secondaria di secondo grado, interessati a collegarsi in rete con altre scuole di primo e secondo grado, a realizzare progetti finalizzati a - come indicato nel bando di concorso:
"- promuovere la progettazione e sperimentazione di percorsi formativi per competenze;
- favorire la collegialità didattica e valutativa(...);
- diffondere la pratica della valutazione (…);
- sostenere la continuità tra le scuole del primo e del secondo ciclo;
- valutare la sostenibilità delle proposte didattiche da parte dello studente;
- sostenere la circolazione di strumenti e materiali didattici prodotti dalle scuole, che siano utili anche in altri contesti scolastici".
Per la realizzazione di ciascun progetto selezionato dalla Commissione, costituita da membri dell’Agenzia Scuola e da esperti designati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’INVALSI e dell’ISFOL, è previsto un finanziamento che si aggira mediamente sui 30.000 euro.
Il termine per la presentazione dei progetti è fissato al 16 febbraio 2009.
Per consultare i criteri e le modalità di partecipazione visita questa pagina, sul sito dell’Agenzia Scuola.
http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/innovascuola/07_news/content/Innovadidattica.html#Il%20concorso
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